….la mia idea di depressione:

partendo dal concetto goldoniano e shakespeariano che noi saremmo gli attori e il mondo il Palcoscenico e che la vita è teatro e il teatro è la vita, …

è che la depressione sia il rifiuto di qualsiasi ruolo d'attore:

"Basta non voglio più avere parti in questo spettacolo!" e, ...dato che la vita è il nostro Spettacolo:"Basta non voglio più vivere, lasciatemi spento, starò qui dietro le quinte a sbirciare la vita degli altri..."

...Ed ecco che se noi proviamo a simulare un qualunque ruolo nuovo anche per gioco, si risveglia in noi uno strano fenomeno di blooming d'attore (dell'agire) ... torniamo a calcare le Scene e riviviamo...

 

 

Vivere, finalmente Vivere!



….la mia idea di depressione:

 

partendo dal concetto goldoniano e shakespeariano che noi saremmo gli attori e il mondo il Palcoscenico e che la vita è teatro e il teatro è la vita, …

 

è che la depressione sia il rifiuto di qualsiasi ruolo d'attore:

 

"Basta non voglio più avere parti in questo spettacolo!" e, ...dato che la vita è il nostro Spettacolo:"Basta non voglio più vivere, lasciatemi spento, starò qui dietro le quinte a sbirciare la vita degli altri..."

 

...Ed ecco che se noi proviamo a simulare un qualunque ruolo nuovo anche per gioco, si risveglia in noi uno strano fenomeno di blooming d'attore (dell'agire) ... torniamo a calcare le Scene e riviviamo...

 

 

 

 

Vivere, finalmente Vivere!

Referenze:

Prof .Dott. Antonio Donadini Psicoterapeuta Medico generale,

Specialista in Psicoterapia Psicosomatica


Dott. Antonio Donadini

Psicoterapeuta, Medico generale

Specialista in: Psicoterapia Psicosomatica

+info: http://www.doctoralia.it/medico/donadini+antonio-12336841


Psicoterapeuta, Medico generale

Specialista in: Psicoterapia Psicosomatica

+info: http://www.doctoralia.it/medico/donadini+antonio-12336841

20 febbraio 2015


L'espressione e la comunicazione delle emozioni sono aspetti centrali nella psicoterapia, così come lo sono nel teatro.
Può sembrare una sfida inaccettabile l'impersonare qualcuno di molto distante da sé, ma invece spesso è vero il contrario: è più facile a volte allontanarsi da sé e sostenere un ruolo che non somiglia affatto alla propria personalità.
Sembra sia molto interessante e introspettivo interpretare una personalità di un’altra epoca o di cui non si approvano comportamenti e pensieri, o dell’altro sesso, o comunque diversa da sé almeno in apparenza. Probabilmente la recitazione legittima e permette l’espressione di parti di sé più intime, meno visibili e spesso meno accettate, con un effetto potenzialmente catartico e di crescita personale per il recitante stesso (non chiamiamolo già attore).
Ecco quindi i ruoli del cattivo, del ladro, del bugiardo, dell’opportunista etc. i quali, seppur socialmente non accettati, rappresentano parti che probabilmente ognuno di noi possiede che vengono esteriorizzate, esasperate e portate in scena.
Quando chiedo ai pazienti di rivolgersi al mio collaboratore da anni, il regista Paolo Russo,

trovo un sorridente imbarazzo e la classica affermazione che mai riusciranno a non essere sè stessi. Quando li rivedo dopo qualche mese ammettono entusiasticamente che è stata una delle esperienze più belle della loro vita, e che si sono liberati delle infelicità,delle rabbie e delle difficoltà di sentirsi a proprio agio in mezzo alle persone (Il dottor Russo lo trovate, sorridente, anche in facebook).

…………………………………

Effettivamente dr Russo, la cosa che più mi ha stupito nei miei pazienti che hanno fatto teatro-terapia da lei è l'assoluta scomparsa della tristezza, quasi una assunzione di maggior spontaneità del proprio agire, meno condizionato dai pensieri…

 


Dott.essa Antonella Da Rodda Psicologa

7 giugno 2015


Che il teatro possa essere uno strumento di crescita nella consapevolezza di sè e una palestra in cui allenarsi per superare paure e timidezze, probabilmente è cosa risaputa.
Paolo G. Russo, con il suo T.A.T., è riuscito però a fare un passo in avanti aggiungendo un ingrediente fondamentale.. la sensibilità. I suoi corsi di teatro sono strutturati per accogliere persone comuni e semplici, spesso timide e introverse, che senza un supporto morale e positivo non avrebbero il coraggio di interpretare ruoli o personaggi diversi dai loro "standard" e difficilmente si mostrerebbero di fronte ad un pubblico (ai loro occhi sicuramente severo, critico e giudicante!). Con semplicità e delicatezza Paolo riesce ad accompagnare i suoi "allievi" in un percorso di condivisione di gruppo in cui ciascuno viene accolto con la propria personalità e le proprie fragilità. Nessuno viene obbligato a mostrarsi per come non è, anzi, spesso gli spettacoli ideati vengono elaborati proprio "su misura"degli attori, accentuandone gli aspetti caratteriali e le espressioni tipiche. Questo fa sì che l'attore (timido)non debba "violentare" se stesso interpretando ruoli troppo difficili o imbarazzanti, ma ognuno può sentirsi libero di esplorare se stesso, approfondendo i propri limiti e, perchè no, scoprendo una comicità nascosta.
L'attenzione e la cura dei rapporti umani sono fondamentali per Paolo all'interno dei suoi corsi di teatro e già molti allievi hanno avuto riscontri positivi grazie al T.A.T.

 

Dott.essa Sonia Marcon Psicologa

10 giugno 2015


"Ho conosciuto il dott. Paolo Russo tramite alcune persone che hanno
avuto il piacere di frequentare il suo corso Teatro Anti Timidezza
traendone grandi benefici personali. Io stessa ho avuto modo di
sperimentare con lui alcune tecniche ed ora stiamo avviando una
collaborazione per aiutare chi ha bisogno sia di un lavoro psicologico
con me che di una sperimentazione comunicative e relazionale in
contesto "teatrale e comico" guidata con lui. Lo scopo ultimo è quello
di liberare  potenzialità interiori spesso bloccate da sovrastrutture
o da esperienze di vergogna. Ritengo che le tecniche proposte e
soprattutto lo stile personale e relazionale del dott. Russo possano
favorire lo sviluppo personale sia di adolescenti che di adulti"